Presentato a MCE Live+Digital, l’evento internazionale dedicato al mercato idrotermosanitario, riscaldamento e raffrescamento, il 7° Rapporto Congiunturale e Previsionale del CRESME sul mercato dell’installazione degli impianti negli edifici in Italia 2021-2023 che ha messo in evidenza come nel 2021 il valore del settore dell’impiantistica crescerà del 12%, assistendo all’assorbimento di poco meno di 1,55 milioni di unità nel 2020.
Il settore che rappresenta il 2,1% del PIL nazionale e vede l’occupazione di più di 410.000 operatori nel 2020 ha registrato una perdita di fatturato di quasi il 6%, ma dal 2021 è prevista una crescita costante che lo riporterà ai livelli pre 2008 entro 3 anni. Questi i dati più rilevanti del 7° Rapporto Cresme.
Presentato a MCE Live+Digital, l’evento internazionale dedicato al mercato idrotermosanitario, riscaldamento e raffrescamento, il 7° Rapporto Congiunturale e Previsionale del Cresme sul Mercato dell’installazione degli impianti negli edifici in Italia 2021-2023, ha messo in evidenza come nel 2021 il valore del settore dell’impiantistica crescerà del 12%, assistendo all’assorbimento di poco meno di 1,55 milioni di unità nel 2020.
“La crisi delle costruzioni indotta dall’emergenza sanitaria ha avuto riflessi sulla domanda di impiantistica, in un settore che pesa sul PIL nazionale, visto dalla produzione, per il 2,1% – dichiara l’arch. Lorenzo Bellicini, direttore tecnico Cresme – e il calo stimato per la produzione settoriale si mostri di entità inferiore rispetto a quello del totale delle costruzioni (-6,4% per gli impianti, contro il -7,8%). La ripresa del mercato a partire dal 2021 sarà molto intensa grazie alla spinta propulsiva impressa dagli incentivi fiscali; gli impianti per la climatizzazione ambientale, costituendo elemento trainante degli incentivi. Alla luce dei dati rilevati possiamo affermare che l’unico raggruppamento che potrebbe recuperare appieno i livelli produttivi persi durante l’anno pandemico è quello dei paesi sud-europei, Italia compresa e restituire valore a una filiera che, tra produzione, distribuzione e installazione, solo in Italia vede l’occupazione di più di 410.000 operatori”.
Prima della crisi sanitaria, il mercato dell’impiantistica veniva infatti da una quinquennio di crescita eccezionale; tra 2014 e 2019 la domanda era cresciuta, in media, del 2,7% ogni anno; il livello del mercato nel 2019, circa 252 miliardi di euro, aveva rappresentato il punto più alto del decennio. Il mercato europeo degli impianti interrompe quindi il suo trend espansivo alimentato, da una parte, dalla domanda di impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili e dallo sviluppo del settore della riqualificazione edilizia in ambito di efficientamento energetico, dall’altra dall’espansione del settore infrastrutturale nei paesi dell’Est Europeo.
Entrando nello specifico del mercato degli impianti termici nel 2020, a fronte di un incremento del +3,6% del settore residenziale, si rileva un calo del -0,9% del non residenziale; il primo semestre è pesantemente negativo per entrambi i settori con il -16,9% del residenziale e il -15,9% del non residenziale mentre, nel secondo semestre, il residenziale recupera rapidamente (+20,3%) e il non residenziale vede una crescita a due cifre ma molto meno intensa (+11,8%). Il mercato degli impianti di raffrescamento dovrebbe mostrare importanti tassi di incremento a partire dal +11,6% nel 2021 per poi proseguire con tassi decrescenti nel 2022 (+5,9%) e nel 2023 (+1,6%).
Nel 2020, la sommatoria dei fatturati realizzati dai settori della filiera degli impianti per edilizia, ha conosciuto un sensibile calo arrivando a misurare 71,7 miliardi di euro:
“I dati di Cresme presentati oggi fotografano dettagliatamente il trend di sviluppo che MCE – Mostra Convegno Expocomfort ha voluto sostenere con l’edizione straordinaria del 2021, adattando le proprie potenzialità espositive alle nuove esigenze e anticipando i nuovi scenari che vanno a delinearsi. – conclude Massimiliano Pierini, managing director di Reed Exhibitions Italia organizzatore di MCE – Il ruolo degli incentivi fiscali è certamente importante nella crescita del settore e quindi dell’economia italiana. Magari saranno ancora prorogati, ma non possono essere infiniti e per questo è basilare continuare ad investire nella comunicazione, divulgazione e formazione di tutti, affinché vengano condivisi i benefici degli investimenti che permettono di ridurre i consumi energetici (e quindi anche i costi) e ottimizzare l’uso delle fonti rinnovabili. Un ruolo nel quale MCE si è impegnato da anni e intensificherà nel futuro.”
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