Secondo i dati di uno studio Plastic Consult per conto di PVC Forum Italia il mercato italiano nel 2023 ha registrato un consumo totale di 87700 t (esclusi i profili per tapparelle e oscuranti) così suddivise:
Prosegue quindi la crescita (+ 3,8% sul 2022) dei volumi di profili finestra in Pvc venduti in Italia che ha avuto il suo culmine nel 2021. Stabile la quota di import di finestre finite.
Secondo la ricerca Plastic Consult per conto di PVC Forum Italia il mercato italiano dei profili in Pvc si concentra nel settore privato che si conferma il principale segmento con oltre l’85% delle installazioni nel 2023. Per il 2024 il PNRR dovrebbe incidere positivamente sulla crescita del pubblico. Le ristrutturazioni rappresentano circa il 90% del mercato e non si intravedono variazioni nel breve termine. Il fatturato del settore è calato sensibilmente in funzione del decrescere dei costi produttivi (soprattutto materie prime ed energia). I produttori primari hanno in gamma profili con contenuto di riciclato minimo del 30%, alcuni arrivano fino al 100%. Il mercato si conferma orientato su spessori da 74-76 mm anche se alcuni operatori sono tornati ai 70mm. Nonostante il ridimensionamento dei bonus fiscali (2024 al 50%, 2025 al 36%), il 2024 dovrebbe essere un anno di “transizione” con un contenimento del volume in calo grazie ad un’ulteriore “coda dei lavori”.
In generale per il 2024, Plastic Consult prevede un contesto macroeconomico in miglioramento, con PIL in crescita, inflazione in calo, stabilizzazione o leggera ripresa dei consumi e rientro dei costi energetici. Ma occorre comunque tener conto del fatto che la produzione industriale è ancora in rosso, soprattutto in Germania, storico partner commerciale dell’Italia. Nello specifico, per il PVC vergine si prospetta un semestre in ripresa (più nel rigido che nel plastificato) se confermate le indicazioni previsionali di aprile 2024. Ottimi segnali in particolare da due comparti: tubi e compounding anche grazie agli investimenti previsti nel PNRR per le infrastrutture e in virtù dei recenti dazi antidumping imposti dalla UE sull’import di resina da USA ed Egitto. Per il riciclato è prevista una situazione di sostanziale stabilità per l’anno in corso. Nel medio termine le proiezioni sono meno conservative; una ripresa dei consumi al 2027 è prevista dal 25% dei compoundatori/riciclatori e dal 43% dei trasformatori, in ragione delle evoluzioni normative e di una maggiore richiesta dal mercato di prodotti sempre più sostenibili.
Come rilevato dall’indagine Plastic Consult, nel 2023 sono state consumate in Italia un totale di 535.500 tonnellate di Pvc vergine. Dopo l’ottima crescita del 2021 grazie soprattutto al traino dell’edilizia, i consumi sono scesi nel biennio successivo, registrando un -8,5% lo scorso anno in linea con l’andamento delle termoplastiche vergini in generale. Contrazione anche dei flussi di export, ad eccezione dei tubi in pressione rimasti stabili. La persistente elevata inflazione, anche a livello europeo, ha inoltre avuto un impatto negativo sul settore delle costruzioni, incidendo sia sul Pvc vergine che sulle quote di riciclato.
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